Il livornese che inventò il sistema naturale di equitazione, universalmente definito sistema italiano

Federico Caprilli, celebrato come “Magister-Equitum“, ovvero maestro delle discipline equestri, ha rivoluzionato il mondo dell’equitazione con il suo innovativo sistema, ormai noto universalmente come “metodo naturale”. La sua visione ha radicalmente trasformato il modo di cavalcare, introducendo principi che, in breve tempo, sarebbero stati adottati dalle cavallerie di tutto il mondo. Nato a Livorno in una famiglia borghese benestante, la morte prematura del padre e i successivi problemi familiari non frenarono la sua passione e la sua determinazione. Iniziò la carriera militare nei prestigiosi collegi di Firenze e Roma e proseguì all’Accademia Militare di Modena che lo portò a Pinerolo, dove il suo sistema di equitazione prese forma e divenne famoso.

Caprilli non solo studiò il movimento naturale dei cavalli, ma sviluppò un metodo che permetteva al cavaliere di lavorare in armonia con queste meravigliose creature, migliorando significativamente le prestazioni equestri. La sua filosofia era semplice ma rivoluzionaria: non era il cavallo a doversi adattare al cavaliere, ma viceversa. Questo approccio non solo migliorava il benessere dell’animale, ma permetteva anche di ottenere prestazioni mai raggiunte prima. La fama di Caprilli crebbe rapidamente, attirando a Pinerolo cavalieri da tutta Europa, ansiosi di apprendere il suo metodo. La sua vita fu segnata da successi sportivi straordinari e da un fascino personale che lo rese celebre non solo nell’ambiente equestre, ma anche nella società dell’epoca. La sua tragica scomparsa a soli 39 anni, in circostanze misteriose, è ancora oggi oggetto di speculazioni e ha contribuito a consolidare il suo mito.

A lui è dedicato l’Ippodromo cittadino, un tributo eterno alla sua eredità immortale.