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Carlo Goldoni e Livorno

Carlo Goldoni e Livorno

Una storia tutta da raccontare

Il segreto del nome Teatro Goldoni

Sapete come mai il più importante teatro della città di Livorno è intitolato al commediografo veneziano Carlo Goldoni?

Nel 1859, con la fine della reggenza lorenese sulla Toscana, l’Imperiale e Regio Teatro Leopoldo (così si chiamava in origine il Goldoni) doveva necessariamente cambiare nome. In un primo momento fu scelto di dedicarlo ai Caporali che lo avevano voluto e diretto nei primi anni di vita ma anche questa scelta non fu definitiva e solo un anno dopo, nel 1860, prese il nome di Regio Teatro Goldoni.

Si, ma perchè? Cosa spinse a questa scelta?

Beh, adesso vi sveliamo un segreto che neppure molti livornesi conoscono: Livorno è la città dove la vita di Carlo Goldoni cambiò radicalmente. Dopo la morte del padre avvenuta nel 1731, per riuscire a mantenere la famiglia, egli dovette infatti optare per la carriera forense, mettendo in secondo piano la sua grande passione: la scrittura teatrale.

Questo almeno fino al 1747 quando, proprio mentre stava svolgendo l’attività di avvocato a Pisa, l’amico e capocomico Girolamo Medebach lo invitò a Livorno presso il seicentesco Stanzone delle Commedie, il primo e più antico teatro livornese, ad assistere alla messa in scena di due opere, la Griselda e La Donna di garbo, che lo stesso Goldoni aveva scritto pochi anni prima.

Bene… l’allestimento delle sue opere presso il teatro livornese e il contratto come commediografo che il Medebach gli propose alla fine della rappresentazione lo colpirono a tal punto da convincerlo ad abbandonare per sempre l’avvocatura dedicandosi esclusivamente e per tutta la vita al teatro.

Eccovi quindi svelato il motivo per cui Livorno ha voluto ricambiare l’affetto di uno dei padri del teatro moderno dedicandogli il suo teatro più importante.

In realtà, a parte questo episodio, come lo stesso Goldoni riportò nelle sue Mémories autobiografiche del 1787, Livorno è sempre rimasta nel suo cuore. Non a caso, quando compose La bottega del caffè, nel 1750, si ispirò alla botteghe livornesi di via Ferdinanda e La trilogia della Villeggiatura, scritta per il Teatro San Luca di Venezia, scelse di ambientarla ancora a Livorno, a Montenero per la precisione.

Informazioni utili

  • Per chi:

    Bambini e famiglie, Comitive, Con gli amici, Da solo, In coppia

  • Quando:

    Autunno, Estate, Inverno, Primavera

  • Per cosa:

    Vedere imparare e scoprire

  • Altre caratteristiche:

    Al chiuso, Raggiungibile con mezzi pubblici, Senza prenotazione

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